Venerdì 8 Maggio 2015
Eccoci arrivati finalmente al terzo giorno trascorso nella capitale della Malesia. Il programma di oggi prevede la visita alle Batu Caves, grotte calcaree situate a circa 13 km a nord del centro città, scoperte 120 anni fa dal naturalista americano William Hornaday.
Ci svegliamo di buon mattino e dopo un’abbondante colazione in hotel, ci dirigiamo alla stazione di Kuala Lumpur Sentral e da qui prendiamo uno dei treni Komuter (KTM – informazioni e mappa linee QUI), dal quale scenderemo proprio alla fermata Batu Caves (capolinea della linea 1 rossa). Il biglietto può essere fatto direttamente alla stazione centrale di KL, i treni partono ogni mezz’ora e in 25 minuti circa si arriva a destinazione (da KL Sentral RM 1.30).
Scesi dal treno, basterà seguire il flusso di turisti per capire in che direzione dovete andare! Le Batu Caves sono un’escursione molto comune e facile da organizzare per chi è a Kuala Lumpur e la loro visita vi richiederà circa una mezza giornata. Fuori dalla stazione, svoltate a sinistra e seguite il lungo viale che vi porterà all’ingresso delle grotte.
Sulla vostra sinistra, dopo poco, apparirà maestosa una statua verdolina di una divinità di cui sinceramente non ricordo il nome, e dopo poco inizierete a scorgere una serie di chioschi dove la gente del posto vende bevande fresche. Il caldo è già soffocante di prima mattina. Poco più in là vediamo un cumulo enorme di durian, il frutto tipico malese – puzzolentissimo – e ci vengono in mente i cartelli di divieto posti all’ingresso del KLCC center! Tantissime anche le bancarelle dove si vendono le profumatissime collane di fiori da offrire in dono agli dei all’interno dei templi indù, custoditi nelle grotte.
Le Batu Caves rappresentano un importante centro di culto induista per la Malesia, oltre ad essere il luogo di destinazione del pelligrinaggio del Thaipusam, evento religioso di primaria importanza per la comunità indiana mondiale. Il pellegrinaggio parte dal Sri Mahamariamman Temple di Kuala Lumpur (da noi visitato nei giorni scorsi) e da qui si snoda verso le Batu Caves: durante il percoso, alcuni fedeli compiono atti di sacrificio per dimostrare la propria devozione a Murugan, dio guerriero figlio di Shiva e Parvati, a cui è dedicato il tempio custodito nelle grotte. La collina che ospita le Batu Caves ha circa 400 milioni di anni e dal 1860 è stato utilizzato da alcuni contadini cinesi per la raccolta di guano, che veniva utilizzato come fertilizzante. A partire dal 1892 però, le grotte divennero meta appunto del Thaipusam, in seguito alla decisione del ricco mercante indiano di stagno Thamboosamy Pillai di costruirci il tempio dedicato a Murugan. Anno dopo anno le Batu Caves hanno attirato sempre più induisti da tutto il mondo, arrivando attualmente a richiamare più di un milione di devoti dalla sola Malesia.
Oggi i templi presenti sono più di uno e dal 2006 un’enorme statua dorata di Murugan (42 metri, la più alta del mondo dedicata a questa divinità) è stata posta all’inizio della scalinata di 272 gradini che conduce alle grotte.
Dopo aver scattato qualche fotografia di rito ai piedi della maestosa statua, ci accingiamo a salire le scale: è necessario coprirsi le gambe, e parlo per le donne (è sufficiente un pareo o una sciarpa e troverete anche delle donne indiane che ve ne venderanno alcune se ne siete sprovviste), ma vi consiglio in ogni caso di raggiungere i templi con pantaloni lunghi, anche per proteggervi dalle numerosissime scimmie (macachi) che cercheranno di avvicinarsi durante la salita, alla ricerca di qualcosa da mangiare. Devo dire che avevo una paura folle salendo, avendo letto che queste scimmiette sono molto dispettose: in realtà si avvicinano solo se vedono che avete qualcosa che possono mangiare e c’è molta gente che da’ loro piccole banane o pezzetti di cocco. Le vedrete saltellare qua e là da una parte all’altra della scalinata, arrampicarsi sulle cancellate laterali e correre all’impazzata sui corrimano. Circa a metà della salita (all’altezza del gradino nr 204), troverete un’indicazione per la Dark Cave: lunga quasi 2 km, è l’unica che richiede un biglietto d’ingresso. Qui, oltre a stalattiti e stalagmiti, troverete una colonia di pipistrelli ad attendervi! E questo è stato il motivo per cui noi (per mia decisione!) non ci siamo entrati…
Non senza fatica e sudore – l’afa è incredibile – raggiungiamo l’ultimo gradino, facendo un paio di soste lungo la salita. Ecco che davanti ai nostri occhi si apre uno scenario unico: la grotta è altissima (quasi 100 mt), piuttosto buia ma fresca, e purtroppo anche sporca. Sulla sinistra appare un primo piccolo tempio, al quale si può accedere solamente togliendosi le scarpe: noi fotografiamo dall’esterno.
Proseguiamo nella grotta, arriviamo ad una seconda scalinata e raggiungiamo quello che è il tempio principale del sito, illuminato dalla luce naturale che filtra da un’apertura sulla sommità della grotta: qui assistiamo ad una sorta di benedizione che viene conferita a due bambine, figlie di una coppia indiana. Avranno sì e no 5 anni, sono rasate a zero, senza capelli, ma hanno vestitini coloratissimi e il tipico segno rosso in mezzo alla fronte. Il loro capo viene cosparso di una sostanza che sembra cenere o incenso, dopodiché si avviano all’uscita del tempio insieme ai genitori. Molti sono i fedeli che offrono collane di fiori agli dei.
Ci guardiamo ancora un po’ intorno e poi decidiamo di dirigerci verso l’uscita. I 272 gradini ci aspettano nuovamente!! Ma questa volta sarà tutto più semplice. Scattiamo ancora qualche fotografia alle scimmie e giunti ai piedi delle grotte ci riposiamo un po’ nei dintorni prima di ritornare verso la stazione per riprendere il treno che ci riporterà in città. Signore indiane fasciate nei loro coloratissimi sari passeggiano nel piazzale antistante le grotte, mentre i venditori intrecciano collane di gelsomino che emanano un buonissimo profumo.
Le Batu Caves non sono eccezionali, ma di certo rappresentano un’ottima occasione per immergersi nella religione induista ed averne un assaggio diretto: un’escursione quindi da non perdere se siete a Kuala Lumpur!
Rientriamo a Kuala Lumpur a pomeriggio inoltrato, pranziamo come consuetudine al KLCC Center e ci dirigiamo in hotel per preparare la valigia: domattina si parte per il Borneo!
Vi aspetto al prossimo post.